Organo a due manuali,
completamente meccanico, con somieri a tiro. 25 registri reali ai
manuali e al pedale... Consolle in noce massiccio: tastiere a
bilanciere guarnite con cuoio, tasti diatonici ricoperti in osso e
tasti cromatici in palissandro... Meccanica dei registri azionata da
catenacciature in quadrello di ferro rotante su cerniere di ottone.
Stecche dei registri in abete di circa 80 anni, guarnite con
tessuto... Meccanica delle tastiere viennese, senza feltratura e con
trasmissioni imperniate su punte di acciaio: catenacci in larice e
in ferro. Le canne di facciata in lega di stagno all'80%, quelle
interne al 40%... in totale 1.520 canne, 255 delle quali costruite
impiegando i migliori legni di abete, cipresso e pero...
L'accordatura è inequabile, modificata sulla base «ben temperata di
J.S. Bach».
La cassa è stata restaurata con abete proveniente dalla valle di
Bregenz, al confine tra Austria e Svizzera, dove le conifere hanno
una crescita regolare e sono esposte al sole per gran parte della
circonferenza. Le fibre diventano omogenee e compatte, fonicamente
ideali. Il tetto della cassa, principale piatto risuonatore, è
chiuso da abete di Boemia abbattuto nel 1915. Per la durezza, dovuta
alla quasi centenaria stagionatura, riflette con minima
fonoassorbenza le onde sonore. Dello stesso legno sono le stecche
dei somieri, assiciole che chiudono e aprono l'accesso del vento
alle canne... I somieri sono in larice lungamente stagionato, per
assicurare robustezza e longevità a questa struttura che regge la
selva di canne e contiene il delicato sistema dei canali del
vento...
Le canne di metallo sono in lega di stagno e piombo. Dopo la fusione
sono state modellate, saldate e piallate a mano, secondo una tecnica
antica, ma insuperabile per ottenere un suono di elevata qualità,
senza danneggiare, a differenza della piallatura meccanica, la
struttura cristallina della lega metallica. Le piallate debbono
rastremare lo spessore della canna verso la sua sommità, che perde
circa 1/3 del suo peso. Lo strumento usato è detto ancora oggi
«galera», a indicare la fatica di tale lavoro... Su questo materiale
meravigliosamente lavorato ma ancora musicalmente grezzo si
inserisce l'intonazione, vero atto creativo...
I rivestimenti delle parti meccaniche, i mantici, i ventilabri e le
antelle dell'espressivo sono guarniti con pelle d'agnello, elastica
e resistente nel tempo. La colla a caldo di ossa di coniglio supera
il confronto con ogni collante sintetico. I tasti bianchi sono
rivestiti di ossa di femore di bue, l'avorio essendo vietato. Lo
spessore è triplo, tre millimetri invece di uno. Se tra molti
decenni i tasti dovranno essere restaurati, basterà una leggera
piallatura per rendere splendore alle tastiere. Questo è il grande
dialogo dell'arte con la natura, piegata in tutte le sue fibre alla
volontà dell'uomo...
(Dal saggio di Ignazio Roiter,
Materiali, tecniche e ingegno costruttivo)